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VISIONE CANDELABRO A 13 BRACCI

Durante i lavori nella Camera di Studio del Maestro di Vita Yisrael Dovid Bar Avraham Delle Donne

Rachel Yəhudit
יְהוּדִית רחל
“All’improvviso ho visto una grande luce sul quarto Angolo della Casa di Preghiera per tutti i popoli, che ha invaso tutta la stanza. Poi si è mostrato un Angelo che indossava una lunga veste bianca lucente e aveva grandissime ali. Reggeva tra le mani un grande candelabro a 12 bracci più uno centrale. Il candelabro era tutto d’oro splendente, era magnifico: i bracci erano leggermente incurvati come delle fiamme, l’Angelo mi ha indicato che rappresentavano le fiamme del roveto ardente, come quelle viste da Moshè sul Monte Sinai. Ogni braccio era avvolto da foglie di quercia intrecciate, all’apice di ognuno c’era una melagrana dove accendere la fiamma, quella centrale aveva una melagrana più grande ed era sorretta da una Stella di David; anche alla base dei bracci c’era un’altra Stella di David d’oro. Alla base del candelabro c’era un leone ruggente, su un manto di foglie. Il candelabro era magnifico ed emanava bagliori splendenti che sembravano fiamme; l’Angelo ha portato il candelabro verso il Morè Yisrael Dovid bar Avraham Delle Donne e lo ha consegnato nelle sue mani. Amen”

Al Maestro Yisrael viene indicato che tutto il candelabro si deve incastonare in una base che è rappresentata da Castel del Monte di Andria di Federico Secondo di Svevia. Questa base è composta da otto torri aventi ciascuna otto lati per un totale di 64 più gli otto lati che collegano le 8 torri, 72 lati in tutto che rappresentano le 72 nazioni del cristianesimo in cui sono contenute tutte le anime del popolo ebraico disperse nei secoli: sia quelle delle dieci tribù d’Israele che dopo lo scisma si distaccarono dalla tribù di Giuda dopo il periodo del re Salomone, sia quelle delle anime della Pecora Smarrita della tribù di Giuda, ebrei convertiti al cristianesimo nel corso dei secoli e durante il periodo della shoah. Questa luce particolare e meravigliosa illumina i cuori e le anime di Ismaele e i suoi discendenti, di Isacco e i suoi discendenti per la pace finale e definitiva nella Casa del Grande Padre Abramo, la riunificazione fra le dodici tribù e i dodici figli di Ismaele con le dodici tribù e i dodici figli di Giacobbe chiamato Israele. Il tredicesimo, Yisrael Dovid bar Avraham Delle Donne, accende questa luce meravigliosa e purificatrice di amore e fratellanza per ogni figlio di Giacobbe (dicono “Amen”) e di Ismaele (dicono “Amen”) e le loro tribù (dicono “Amen”), collegandola all’infinito del pistone della base ottagonale nascosta e contenuta al centro della base di Castel del Monte (dicono “Amen”). Il tredicesimo, Yisrael Dovid bar Avraham Delle Donne, è il portatore di questa luce Divina e meravigliosa, mediatore fra l’ebraismo, il cristianesimo e il mondo musulmano (dicono “Amen”).

Ezechiele 37; 19, 22

“Dirai loro: “Così dice il Signore Iddio: Ecco Io prendo il pezzo di legno di Giuseppe che è in mano di Efraim e della tribù di Israele suoi compagni, vi metterò accanto il pezzo di legno di Giuda, ne farò un pezzo solo, e così unito Mi resterà in mano”. I pezzi di legno sui quali avrai scritto restino poi nella tua mano ai loro occhi. E dì loro: “Così dice il Signore Iddio: Ecco, Io prendo i figli di Israele da in mezzo ai popoli fra i quali sono andati, li raccoglierò da tutte le parti e li condurrò al loro paese, ne farò un popolo solo nel paese sui monti di Israele, un solo re sarà re per tutti loro, non saranno più come due nazioni e non saranno più divisi in due regni””.
Amen

Isaia 9; 1 – 10; 34

Il popolo che procedeva nell’oscurità vide una grande luce; coloro che abitavano nella terra dell’ombra di morte, su di essi risplendette una luce. Hai reso numerosa la nazione, per lei hai accresciuto la gioia; essi si sono rallegrati davanti a Te, come la gioia durante la mietitura, come gioiranno nello spartire la preda; poiché il giogo che egli sopportava, la verga che colpiva il suo dorso, il bastone che lo percuoteva Tu l’hai infranto come nel giorno di Midian; poiché ogni calzatura che calpesta con fragore, e il vestito intriso di sangue, diverrà preda delle fiamme e sarà divorato dal fuoco. Ci è nato un bimbo, ci è stato dato un figlio, sulla spalla del quale sarà il dominio, ed egli sarà chiamato consigliere prodigioso, prode guerriero, padre per sempre, principe della pace. Per ingrandire il suo dominio, dargli benessere senza fine sul trono e sul regno di David, per renderlo stabile e sostenerlo con il diritto e con la giustizia, da ora e per sempre opererà questo il grande amore del Signore Tsevaoth. Una parola mandò il Signore su Giacobbe ed essa cadde in Israele. E saprà il popolo tutto, Efraim e l’abitante di Samaria, con alterigia e con superbia di cuore e dirà: « Mattoni sono caduti e noi fabbricheremo con pietre levigate, sicomori sono stati recisi e noi li sostituiremo con cedri». E il Signore porrà in alto i nemici di Retsin contro di Lui, e i suoi avversari ecciterà. L’Arameo dall’oriente e i Filistei dall’occidente, e divoreranno Israele a piene fauci; con tutto ciò non si placa la Sua ira e la Sua mano è tuttora distesa. E il popolo ancora non torna a Colui che lo colpisce, ed il Signore Tsevaoth non hanno ricercato. Il Signore distruggerà in Israele capo e coda, palma e giunco in un giorno. L’anziano, colui che è degno di rispetto, è il capo, e il profeta che insegna il falso è la coda. Coloro che guidano questo popolo lo conducono in errore, e coloro che saranno guidati andranno in perdizione. Perciò il Signore non si rallegrerà dei suoi giovani, e non avrà misericordia dei suoi orfani e delle sue vedove, perché tutti sono ipocriti e malfattori e ogni bocca pronunzia indegnità; con tutto ciò non si placa la Sua ira e la Sua mano è tuttora distesa. Perché la malvagità arderà come fuoco, divorerà spine e pruni, divamperà nel folto del bosco, l’avvolgono spire di fumo. Nell’ira del Signore Tsevaoth si oscura la terra; e il popolo diventa come se fosse divorato dal fuoco, ciascuno del fratello non ha pietà. Divora da destra e affama, consuma a sinistra ed essi non si saziano, ognuno mangia la carne del proprio braccio. Menascè divora Efraim, Efraim divora Menascè, entrambi assieme si avventano contro Giuda; con tutto ciò, non si placa la Sua ira e la Sua mano è tuttora distesa.

Amen

Isaia 10

1 Guai a coloro che fanno decreti iniqui e scrivono in fretta sentenze oppressive, 2 per negare la giustizia ai miseri e per frodare del diritto i poveri del mio popolo, per fare delle vedove la loro preda e per spogliare gli orfani. 3 Ma che farete nel giorno del castigo, quando da lontano sopraggiungerà la rovina? A chi ricorrerete per protezione? Dove lascerete la vostra ricchezza? 4 Non vi resterà che  iegarvi tra i prigionieri o cadere tra i morti. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. 5 Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno. 6 Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada. 7 Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni. 8 Anzi dice: «Forse i miei capi non sono altrettanti re? 9 Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria? 10 Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria, 11 non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?». 12 Quando il Signore avrà terminato tutta l’opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l’operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l’alterigia dei suoi occhi. 13 Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono. 14 La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d’ala, nessuno apriva il becco o pigolava». 15 Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno! 16 Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco; 17 esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi. La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma; essa divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno, 18 la magnificenza della sua selva e del suo giardino; 19 il resto degli alberi nella selva si conterà facilmente, persino un ragazzo potrebbe farne il conto. 20 In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà. 21 Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte. 22 Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia, 23 poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su tutta la regione. 24 Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l’Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te come già l’Egitto. 25 Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà». 26 Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà il  flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell’Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l’Egitto.  27 In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo. Il distruttore viene da Rimmòn, 28 raggiunge Aiàt, attraversa Migròn, in Micmàs depone il bagaglio. 29 Attraversano il passo; in Gheba si accampano; Rama trema, fugge Gàbaa di Saul. 30 Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm, sta’ attenta, Làisa, rispondile, Anatòt! 31 Madmenà è in fuga, e alla fuga si danno gli abitanti di Ghebim. 32 Oggi stesso farà sosta a Nob, agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion, verso il colle di Gerusalemme. 33 Ecco il Signore, Dio degli eserciti, che strappa i rami con fracasso; le punte più alte sono troncate, le cime sono abbattute. 34 È reciso con il ferro il folto della selva e il Libano cade con la sua magnificenza.

Amen

Isaia 11

1 Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. 2 Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. 3 Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; 4 ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. 5 Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. 6 Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. 7 La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. 8 Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. 9 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. 10 In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa. 11 In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano per riscattare il resto del suo popolo superstite dall’Assiria e dall’Egitto, da Patròs, dall’Etiopia e dall’Elam, da Sènnaar e da Amat e dalle isole del mare. 12 Egli alzerà un vessillo per le nazioni e raccoglierà gli espulsi di Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. 13 Cesserà la gelosia di Efraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Efraim non invidierà più Giuda e Giuda non osteggerà più Efraim. 14 Voleranno verso occidente contro i Filistei, saccheggeranno insieme le tribù dell’oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e gli Ammoniti saranno loro sudditi. 15 Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano contro il fiume con la potenza del suo soffio, e lo dividerà in sette bracci così che si possa attraversare con i sandali. 16 Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dal paese d’Egitto.

Amen

Isaia 12

1 Tu dirai in quel giorno: «Ti ringrazio, Signore; tu
eri in collera con me, ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato. 2 Ecco,
Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai, perché mia forza e mio
canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza. 3 Attingerete acqua con
gioia alle sorgenti della salvezza». 4 In quel giorno direte: «Lodate il
Signore, invocate il suo nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate
che il suo nome è sublime. 5 Cantate inni al Signore, perché ha fatto
opere grandi, ciò sia noto in tutta la terra. 6 Gridate giulivi ed
esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di
Israele».

Amen

Luca 10 

1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. 13 Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 14 Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
15 E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! 16 Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli». 21 In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 22 Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
23 E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24 Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono».
25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». 29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso». 38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42 ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

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